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Pedalando piano piano… (27/08/2012)
Pedalando piano piano attraverso la campagna Volverese. Oggi è un giorno speciale, la natura è agghindata a festa. La brezza di questa notte ha spazzato e pulito il cielo meglio di qualsiasi massaia. Il cielo ha un bellissimo colore: azzurro cobalto steso con il pennello in modo uniforme, nessuna nube osa contaminare quella colorazione. Il sole è caldo ma la temperatura è piacevole, finalmente l’afa è stata sfrattata e mandata in soffitta.
La natura sotto l’influsso di quel cielo ha dei colori nuovi. Le montagne, ordinate e in fila, osservano e proteggono questo paesaggio; più in là il Monviso svetta solitario, con il suo lungo collo si atteggia come una persona aristocratica e appartata.
Le foglie del granoturco, ormai quasi al termine della maturazione, scricchiolano sotto i raggi del sole, sembrano delle operaie chiacchierine. Il crepitio della ruota sulla ghiaia fa impaurire un fagiano che sospettoso spicca il volo e si allontana presentando il suo meraviglioso piumaggio: testa e collo di colore verde con riflessi blu, i fianchi e il petto marrone porpora, la schiena più bruna e la coda molto lunga con strisce grigie, verdi e nere.
I pioppi, accarezzati dalla leggera brezza, sventolano le foglie come se volessero salutare i passanti. C’è un’aria particolare, come si dice, comunemente, “sembra un’aria di montagna” dove il sole e il venticello ti accarezzano e senti tirare la pelle del viso. E’ una di quelle giornate dove ti viene voglia di fermarti, sederti sotto un salice frondoso (con un filo d’erba in bocca) e perderti nell’ammirazione e ascolto della natura. La natura nella sua estrema e semplice bellezza.