La mustarda... - nuovo sito Chiabrera Mario e le sue macchie

data ultimo aggiornamento 04/03/2023
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La mustarda...

qualche mia ricetta


La mustarda d'la Norma
di Mario Chiabrera


A volte i ricordi sono accompagnati da profumi così particolari, come se il profumo prepotente volesse prendere il sopravvento e coprire tutto ciò che gli sta attorno, perfino le persone  e le cose di quel tempo. Un profumo così forte che ti vien voglia di girare la testa e con un pizzico di illusione guardare, cercare vicino a te se qualcuno stia preparando quel cibo. Ma ahimè sono solo ricordi del passato, un passato che fu.

E' sera.
Una donna , una contadina, curva sul pentolone gira  e rigira con il suo grande mestolo di legno; ogni tanto assaggia, non è ancora convinta, la densità non è quella desiderata, ogni tanto si sfrega le mani sul grembiule, poiché gli schizzi di quel magma in ebollizione hanno reso il manico del mestolo abbastanza appiccicoso.
E' sera
Una sera di un giorno qualunque, dove la stanchezza bussa alla porta e si fa sentire, scarica tutte le fatiche accumulate nella giornata. Dopo cena verrebbe voglia di andare subito a dormire per conquistarsi il meritato riposo ma... ci sono ancor alcune incombenze da sbrigare. Il tempo si è messo al brutto e la temperatura è scesa notevolmente, senza aspettare "le ordinanze delle autorità" i contadini hanno già acceso la stufa, il classico "putagè". Un po' di calore toglie l'umidità dalle ossa. La luce è fioca in quella  ampia cucina. Una cucina arredata in modo austero, in linea con le possibilità economiche di quegli anni. La stufa è accesa, consuma legna, non si può sprecare tanta energia termica per così poco, bisogna sfruttare tutto il possibile, quindi si usa anche per cucinare.
E' finita da poco la vendemmia, nella cantina adiacente il mosto bolle nei tini. Non si può dunque perdere quell'appuntamento autunnale, quell'appuntamento tanto caro a tutti i familiari, bisogna fare la mostarda di uva nera. Quel liquido denso e profumato è una leccornia per i bambini, che se lo spalmano sul pane ruvido per le loro merende. Viene anche apprezzato dai grandi che usano accompagnarlo al bollito fumante nel pranzo della domenica.
Pochi ingredienti, semplicissimi, ma trattati con tanto amore, tanta costanza e pazienza per quella lunga cottura, che sapevano fare il miracolo. Nasceva così "la mustarda d'la Norma"


Ricetta La mustarda d'la Norma

Scrivere la ricetta di certi cibi è illusorio poiché nascevano dalla combinazione di alimenti più o meno simili, ma ogni famiglia aveva la “sua “ ricetta e le “sue” dosi.

• 5 litri di mosto di uva barbera + il succo di 2 grappoli di uva fragola (spremuta con le mani)
• 2 mele cotogne + 2 mele dolci
• 4 pere (meglio quelle con la buccia color ruggine)
• qualche fico bianco (gli ultimi della stagione)
• zucchero
• buccia di limone

Sbucciare la frutta e farla a pezzettini, mettere tutti gli ingredienti in un pentolone, far cuocere a fuoco basso sulla stufa a legna per alcune ore, fino a quando si sarà formato un magma denso e cremoso. Dimenticavo l'ultimo ingrediente: un pizzico di amore.

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